I giardini sono frutto del rapporto di fiducia tra i due fratelli Hanbury e Ludovico Winter.

Cari Amici dei Giardini Botanici Hanbury, vi ringrazio per avermi chiesto di collaborare al vostro convegno.

Da anni mi occupo dei rapporti tra gli Hanbury e Winter. Avendo passato parecchio tempo a Bordighera, il mio archivio rigurgita di documenti; di particolare interesse sono le corrispondenze dei vari personaggi che in parte sono anche riportate nel libro di Luigi Viacava “Lodovico Winter. Giardiniere in Bordighera”, pubblicato da Erga nel 1996.

La prima testimonianza è nelle tracce iniziali della fitta corrispondenza tra Thomas Hanbury e Winter, conservata nell’archivio Hanbury depositato nella biblioteca del Museo Bicknell.

“12 novembre 1868. Signore, ho ricevuto oggi la vostra lettera del giorno 8 con copia della raccomandazione allegata. Sono disposto a credere che voi siate adatto all’incarico, e perciò ho redatto l’accordo allegato come il migliore che sono disposto ad offrire. Se desiderate accettarlo per favore scrivete e ditemi quando è probabile che arriverete. La ferrovia è arrivata fino a Monaco, e da là partono delle carrozze per Mentone. La mia casa si trova subito al di là della dogana italiana, tre miglia a est di Mentone. Sinceramente vostro, Thomas Hanbury”.

Alla lettera è allegato il contratto tra i due da cui apprendiamo che Winter doveva impegnarsi a lavorare nella proprietà di Palazzo Orengo (la Mortola). All’epoca dello scritto i due ancora non si conoscevano, benché fossero stati introdotti dal botanico francese Hubert. Quacchero e ottimo uomo d’affari, Hanbury voleva evitare ogni equivoco nei rapporti di lavoro e per questo mette alla prova Winter incaricandolo per un periodo di tre anni, dal 1869 al 1871; questa diffidenza iniziale svanisce col passare dei mesi trasformandosi in una solida amicizia. Hanbury si impegna a pagare le spese di viaggio da Erfurt alla Mortola e Winter ne approfitta per andare a trovare la madre a Lipsia giungendo a Villa Orengo all’inizio di dicembre.

Per assicurarsi la collaborazione per il periodo accordato e per invogliarlo ad accettare l’incarico, Hanbury provvede a aumentare il salario di Winter di anno in anno che nel 1868 riceve 125 franchi al mese, nel 1870 150 e, nel 1871, 172. L’offerta da parte di Hanbury a Winter è molto divertente: gli fornisce una stanza in uno dei cottage con tutto l’occorrente, tranne le lenzuola e gli asciugamani! Inoltre, gli concede il privilegio di nutrirsi con i prodotti della sua proprietà. Alla fine del contratto, lo impegna a tenerlo informato regolarmente del procedere dei lavori; quando non risiede in loco, lo costringe a una fitta corrispondenza. Ha così inizio un sodalizio che dura per sempre.

Quando accetta l’incarico, nella lettera mandata 5 giorni dopo, Winter si rivolge a lui con un “Gentleman!” dove ci fa capire che si era reso conto di trattare con un vero signore. Un tema che accomuna i due è l’attenzione al risparmio: in parole povere, erano entrambi taccagni! Visto il salasso delle tasse italiane, decidono di accordarsi in via privata, fidandosi l’uno dell’altro. L’importanza della buona gestione amministrativa è ribadita anche nella lettera di Daniel del 27 ottobre 1869 in cui scrive: “dobbiamo coltivare tutto ciò che è più richiesto e che si venderà meglio sul mercato”.

Durante i primi anni, le iniziative di Ludwig sono talmente tante, innovative e vulcaniche da spaventare sia Thomas che Daniel, il vero deus ex machina dell’operazione. Lo stesso aspetto del giovane giardiniere crea imbarazzo; in una lettera al fratello, Thomas lo descrive così: “più piccolo e magro di quanto non mi aspettassi”.

Un altro argomento delle loro conversazioni è rappresentato dalla scarsità delle piogge e dalla ripida pendenza del luogo, come documenta la lettera del 18 aprile 1870 alla quale Winter allega il piano dello scavo dei canali e delle cisterne per raccogliere la preziosa acqua per irrigare.

I rapporti fra gli Hanbury e Winter diventano ancor più calorosi quando Ludwig da dipendente diventa consulente esterno; lo si rileva dalla lettera di Daniel del 25 maggio 1870 in cui Hanbury si interessa persino delle relazioni sentimentali di Winter con una delle loro governanti:

“La cosa più importante è il vostro progetto di matrimonio. Spero che questo potrà condurre alla felicità sia voi stesso che lei, sebbene la vostra istruzione e la sua sono così differenti. Mio fratello e mia sorella saranno senza dubbio piuttosto sorpresi ma io spero non dispiaciuti”.

La grande fiducia dei fratelli Hanbury si manifesta per anni anche materialmente, con l’affitto della proprietà a Vallone di Sasso nel 1880 e con i continui prestiti elargiti a Winter per proseguire le sue ricerche. Da una lettera del 6 gennaio 1902:

“Caro Mr Winter, vi ringrazio per la vostra lettera amichevole ed allego ricevuta per il denaro. Mi dispiace di aver mancato di vedervi… I migliori auguri per il 1902”.

Chiunque ami la natura non potrà mai dimenticare l’emozione provata affacciandosi ai cancelli di Villa Hanbury. Questo paradiso terrestre è il frutto del matrimonio spirituale tra Thomas, Daniel Hanbury e Ludwig Winter.

TUDY SAMMARTINI
Vissuta in Africa, Australia, California Messico e Oriente ha collaborato con Architectural Design, Council of Industrial Design di Londra. Si occupa di Venezia e della sua laguna, è studiosa, restauratrice e creatrice di giardini. Tra i suoi volumi: Le Isole della Laguna di Venezia, con Gianni Berengo Gardin, Giardini Segreti a Venezia, con Cristiana Moldi Ravenna, Verde Venezia con Cesare Gerolimetto. Cura il blog www.storieveneziane.wordpress.com.